La bella stagione, tra gli alti e bassi di questo fine aprile, sta senz’altro arrivando. Nelle città con più verde, l’aria e i bordi delle strade si stanno già riempendo di fiocchi di polline e i parchi si stanno facendo più colorati. Uno spettacolo meraviglioso, non c’è dubbio, ma che per alcune persone può trasformarsi in un vero incubo.
Sì perché la primavera è anche la stagione delle allergie, degli starnuti a raffica, degli occhi che lacrimano e dei nasi tappati che proprio non ci fanno godere le bellezze che ci circondano. Ma non solo: la primavera è anche un periodo di sbalzi di temperatura e improvvisi colpi di freddo, di scampagnate sotto il sole seguite da sere fredde e ventilate.
Diventa quindi alle volte difficile capire se i nostri starnuti, il nostro senso di spossatezza e i nostri fastidi siano dovuti all’allergia o a un più semplice raffreddore. Vediamo quali sono i sintomi che possono aiutarci a distinguere le due cose, in modo da trovare una soluzione consona al problema.
Andiamo con ordine e partiamo dal sintomo per eccellenza sia dell’influenza che delle allergie: lo starnuto. Si tratta di una difesa naturale del nostro organismo che in questo modo cerca di eliminare fastidiosi agenti esterni.
Tale reazione fisica si attiva sia per espellere dal naso gli allergeni intrappolati tra i peli, sia in presenza di un virus. Nel primo caso però la sensazione di solletico e fastidio sulla punta del naso, a causa della presenza di residui di polline, polvere o pelle morta, è più insistente e porta ad un numero maggiori di starnuti, spesso ripetuti in rapida sequenza.
Lo starnuto resta comunque un sintomo poco adatto a distinguere le allergie dal raffreddore, perché la reazione fisica è la stessa in entrambi i casi. Bisogna allora analizzare gli altri sintomi che si presentano in concomitanza con essi.
Per “analizzare” si intende anche fare cose abbastanza disgustose come osservare il proprio muco. In caso di infezione da virus o di allergie intense, il naso infatti inizia a gocciolare copiosamente e il fazzoletto diventa il nostro migliore amico. Bisogna guardare quello espelliamo dal naso: in caso di colore chiaro siamo più probabilmente davanti a una allergia; se il muco è più scuro, giallognolo o verde, abbiamo allora a che fare con un raffreddore.
Parliamo comunque ancora di sintomi simili. La stessa cosa vale per i dolori sulle cavità nasali, il prurito sopra le tonsille o il mal di gola. Per capire meglio se abbiamo un’allergia, bisogna cercare qualcosa di più “caratteristico”.
Dobbiamo allora cercare eventuali sfoghi cutanei sulla pelle, piccole protuberanze o cerchi gonfi e arrossati causati dalle istamine rilasciate dall’organismo in reazione all’allergia e in grado di far dilatare i vasi sanguigni sottocutanei. Orticaria quindi, ma anche pruriti attorno agli occhi, al naso, alle labbra o alla gola.
Le cellule della pelle infatti si infiammano quando il corpo reagisce a un allergene. Si possono infiammare anche i condotti respiratori e in questo caso noteremmo una maggiore fatica a respirare e il fiato corto anche dopo sforzi semplici. Il respiro si farà affannoso e si potranno notare suoni raschianti o fischi acuti provenire dal nostro petto.
In assenza di febbri alte e dolori alle ossa saremo quasi sicuramente in presenza di un allergia stagionale. Dopo averla riconosciuta, contrastarla con i giusti rimedi sarà più semplice. E magari riusciremo anche a goderci la primavera.