Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità nutrizione adeguata e salute sono da considerarsi diritti umani fondamentali strettamente correlati tra loro, infatti lo stato di salute di una popolazione dipende fortemente dal livello e dalla qualità della nutrizione. Dunque una dieta equilibrata e bilanciata è il primo passo per un buono stato di salute per cui è importante sapere che tanto quanto i macronutrienti ovvero glucidi, protidi e lipidi, è indispensabile fornire al nostro organismo un adeguato apporto di micronutrienti come vitamine e sali minerali.
E’ ormai nota l’importanza del ruolo che questi ultimi rivestono a livello del nostro organismo, dunque risulta indispensabile introdurli con l’alimentazione.
Ma vediamo quali sono i sali minerali di cui la maggior parte della popolazione è carente:
- Il Calcio: questo micronutriente svolge un ruolo chiave sia nella comunicazione nervosa che in quella metabolica, ma ha anche un ruolo plastico in quanto è fondamentale nel determinare la formazione delle ossa. Una carenza di Calcio è molto grave sia nella fase dell’accrescimento in quanto potrebbe determinare rachitismo e quindi uno sviluppo ritardato dello scheletro, sia in età adulta in quanto potrebbe determinare osteoporosi e quindi indebolimento delle ossa che risulteranno così più esposte a fratture. Non è difficile andare incontro a carenza di calcio perché la quantità da introdurre giornalmente è abbastanza elevata, pari a circa 1000 mg (1g). Il Calcio facilmente assorbibile a livello intestinale è quello presente negli alimenti di origine animale come il latte e i suoi derivati per cui, in caso di diete vegane, sì è più facilmente sottoposti a carenza.
- Il Ferro: un elemento importante presente nell’emoglobina, proteina che si trova nei globuli rossi adibita a trasportare l’ossigeno dai polmoni a tutte le cellule. Pertanto una carenza di Ferro potrebbe provocare una diminuzione dei livelli di emoglobina circolante innescando una situazione patologica nota come anemia sideropenica, una forma di anemia cronica che si distingue, oltre che per una diminuzione dei livelli di ferro, per i globuli rossi che appaiono piccoli e poco colorati. Questa condizione è tipica dell’infanzia e dell’adolescenza ma può interessare anche gli adulti, in particolare le donne in età fertile o in gravidanza e chi, specialmente dopo una gastrectomia, presenta difetti nell’assorbimento del ferro. La dose giornaliera di ferro da assumere è di circa 18 mg. Il Ferro è contenuto in molteplici alimenti, soprattutto nelle carni rosse e nei pesci come tonno e salmone, nelle vongole, nel caviale, ed è quello più facilmente assorbibile. Ma esso è presente anche nei cereali, nella frutta e nella verdura in una forma meno assorbibile per cui è consigliato associare questi cibi ad alimenti contenenti vitamina A (tuorlo d’uovo, carote, zucca), a quelli ricchi in vitamina C (agrumi, pomodori, peperoni, kiwi, uva), e ad alimenti ricchi in cisteina (uova, crusca, noci, farro, bresaola).
- Lo Iodio: si tratta di un importante nutriente di cui molti sono carenti. Esso viene utilizzato dalla ghiandola tiroidea per formare gli ormoni tiroidei: la tiroxina e la triiodotironina, che svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo del sistema nervoso centrale. Non di rado la quantità di Iodio assunto con la dieta non è sufficiente e in tal caso viene compromessa la funzione tiroidea e si verificano situazioni patologiche come il gozzo. Sale iodato, pesce, crostacei, molluschi, latte e derivati e uova sono gli alimenti che assicurano più di tutti gli altri un buon introito di Iodio per cui vanno consumati regolarmente.