Economia e ambiente: due concetti spesso in contrasto tra loro, ma che recentemente, a Roma, sono finalmente confluiti nello stesso discorso. Si è infatti concluso da poche settimane il III Forum Rifiuti, organizzato da Legambiente in collaborazione con il Kyoto Club, con il COOU, il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, e con la rivista “La Nuova Ecologia”.
Molti gli argomenti trattati, ma è stata soprattutto una questione a tenere banco, quella dell’economia circolare, delle sue potenzialità e delle sue possibili applicazioni per il futuro.
Non è una sorpresa il forte interesse rivolto a questa nuova politica ambientale. Del resto, dopo lo “sviluppo sostenebile” e la “green economy”, in un certo senso ritenute già superate dagli analisti del settore, lo sguardo degli esperti si è spostato proprio sull’economia circolare come nuova forma economica capace di produrre risorse e posti di lavoro senza ricadute per l’ambiente.
Ma che cos’è di preciso l’economia circolare? Cerchiamo di capirlo rileggendo le parole dell’ex commissario per l’Ambiente della Commissione Europea Janez Potocnik, che poco meno di due anni fa spiegava come una delle soluzioni per risollevare la nostra economia fosse nel riciclo produttivo:
Nel Ventunesimo secolo, caratterizzato da economie emergenti, milioni di consumatori appartenenti alla nuova classe media e mercati interconnessi utilizzano ancora sistemi economici lineari ereditati dal Diciannovesimo secolo. Se vogliamo essere competitivi dobbiamo trarre il massimo dalle nostre risorse, reimmettendole nel ciclo produttivo invece di collocarle in discarica come rifiuti.
Evidentemente della stessa opinione i partecipanti del Forum Rifiuti, che hanno posto l’attenzione proprio sulle possibilità di risparmio garantite dall’applicazione dell’economia circolare all’interno del nostro Paese.
Uno dei fattori più importanti di competitività per le imprese, del resto, è proprio l’uso efficiente delle risorse: il 40% dei costi attuali per il settore manifatturiero europeo è legato alle materie prime, ma è ovvio che se una parte di queste fosse prodotta a partire dai nostri stessi rifiuti le cose cambierebbero drasticamente. Senza contare poi la possibilità di creare migliaia di nuovi posti di lavoro, possibilità legata però alla corretta applicazione della recente legislazione sui rifiuti.
E infine la positiva ricaduta sull’ambiente, punto di partenza fondamentale di tutte le discussioni del Forum. Tra queste, molto importanti quelle su riciclo e rigenerazione, bioeconomia, agricoltura e suoi scarti, innovazioni nell’industria alimentare, chimica e farmaceutica. Tre giorni impegnativi insomma, all’insegna delle novità economiche, dei progetti per il futuro e delle rinnovate politiche ambientali necessarie per l’Europa.