Quante volte raccontando la descrizione di un luogo, di un paesaggio o di un’abitazione, avete mostrato al vostro interlocutore una fotografia a 360 gradi, un video o una serie di fotografie? Tecnologia obsoleta d’ora in avanti perché Lenovo ha lanciato lo smartphone che scansiona gli ambienti in 3D.
Una rivoluzione tecnologica destinata a cambiare le modalità di lavoro di certe categorie professionali (designer, architetti, geometri, ingegneri, arredatori) ma che, con buone probabilità, esploderà anche tra la gente comune.
Del resto perché scattare una banale fotografia se si può riprodurre fedelmente l’ambiente in maniera che, fino a qualche mese fa, sembrava solo fantascienza? Nell’era della realtà aumentata, inoltre, ciò vuol dire giochi fantasmagorici in cui immergersi per ore e ore in una simulazione del tutto simile al mondo in cui viviamo. Sì perché Google, prima di ogni altra società, è davvero riuscita a mettere insieme gli ultimi fronti della tecnologia: realtà aumentata, realtà virtuale e realtà ibrida.
Questo contenitore di sviluppo è stato denominato Tango e riesce a dotare i cellulari di strumenti per la scansione 3D di ambienti chiusi, non solo stanze ma anche interi edifici. Il primo smartphone al mondo che consente di inserire questa tecnologia di Google è Lenovo PHAB2 Pro ed è già in commercio (da pochissimi giorni) al costo di 499 euro.
Le informazioni saranno visualizzate sullo schermo del Phab 2 Pro e sovrapposte all’ambiente circostante, consentendo ad esempio di misurare le dimensioni degli oggetti con il telefono (altra incredibile possibilità). O ancora di scoprire come si adattano in casa i mobili e le componenti d’arredo ancor prima del loro acquisto.
Allo stato attuale le applicazioni sono ancora poche e per lo più tutti giochi attraverso i quali creare mondi tridimensionali completamente esplorabili e scenari di gioco con ostacoli e percorsi, ma già dal prossimo anno si parla di sviluppare navigatori GPS da interno o ad esempio sistemi di assistenza per i diversamente abili.
Il segreto di PHAB2 Pro è nel software: una versione specifica di Android 6.0 Marshmallow che affida oltre 250.000 calcoli al secondo alla CPU. Oltre, naturalmente, alla tecnologia Google che aveva inventato e testato questo sistema ancora molto prima di trovare uno smartphone adatto per poi inserirla e commercializzarla.
Quanto alle caratteristiche tecniche, il processore è uno straordinario Octa Core Snapdragon 652 da 1.80 Ghz con GPU Adreno 510, 4 GB di RAM e 64 GB di memoria interna espandibile fino a 128 GB grazie al supporto alle schede MicroSD.
Quanto basta per archiviare immagini e video che possono essere acquisite con la fotocamera posteriore da 16 MegaPixel con autofocus, sensore infrarossi e tecnologia time of flight camera per stimare la distanza dagli oggetti, o i selfie realizzati con la cam anteriore da 8 MegaPixel.